Quando la produzione delle locomotive a vapore era ancora in corso ma di cui era chiara la imminente fine, le Reggiane adeguarono le macchine, le tecnologie e le conoscenze verso quello che sarebbe divenuto il futuro del trasporto ferroviario: l’elettricità e il motore diesel.
Il motore a combustione interna (ciclo Otto e ciclo Diesel) è stato introdotto nella trazione ferroviaria assi più tardi che in quella stradale; questo perché non vi erano le tecnologie necessarie per trasmettere le ingenti potenze richieste dalla trazione ferroviaria.
Sui mezzi leggeri, in particolare le automotrici questo passaggio è avvenuto prima che nel settore delle locomotive, proprio a motivo delle ridotte potenze impegnate.
Nella foto in basso è rappresentata l’automotrice diesel delle Ferrovie Reggiane, Aln 9001, di cui le Reggiane costruirono 3 esemplari nel 1936; queste macchine ebbero vita lunghissima e cessarono il servizio nel 1981. Una di esse la Aln 9002 è tuttora conservata, anche se non in buone condizioni, per un auspicabile futuro museale.
A partire dal 1958 le Reggiane iniziarono a costruire le prime locomotive diesel da treno; in particolare si segnalano le D341, di prima e seconda serie che furono il primo consistente gruppo di locomotive destinato a sostituire la trazione a vapore sulle linee non elettrificate delle Ferrovie dello Stato.
Nello stesso tempo anche le Ferrovie in Concessione iniziarono l’eliminazione del vapore e le Reggiane costruirono locomotive per le Ferrovie del Sud Est, per le Ferrovie Reggiane, per la SNFT (ferrovia Brescia-Edolo), e anche per le Ferrovie statali dell’Argentina.
La produzione delle locomotive diesel continuò fino al 1979 con la consegna di 20 esemplari del gruppo D445 che sono tuttora le locomotive diesel più potenti in servizio presso Trenitalia (gruppo Ferrovie dello Stato).
Gabriele Savi
Alberto Sgarbi